IN VISTA DEL SINODO SUL MATRIMONIO indissolubilità, ammissione alla Comunione eucaristica dei divorziati e risposati civilmente, ecc. LIBERA DISCUSSIONE?

Di Gerlando Lentini

Secondo il Vangelo Gesù non aprì mai una libera discussione.
1. Quando annunziò il mistero eucaristico dichiarando ai presenti nella sinagoga di Cafarnao: «Il pane che vi darò è la mia carne per la vita del mondo... Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell’ultimo giorno, ecc... molti discepoli, dopo avere ascoltato, dissero: “Questo linguaggio è duro: chi può capirlo?..”. Da allora molti discepoli si tirarono indietro e non andavano più con lui».
Gesù allora guarda gli apostoli e non dice loro: “Apriamo libera discussione e così vi spiego”, bensì: «”Forse anche voi volete andarvene?”.
Rispose Pietro: «Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna; noi abbiamo creduto e conosciuto che tu sei il Santo di Dio”.
Rispose Gesù: “Non ho forse scelto io voi, i Dodici? Eppure uno di voi è un diavolo!”. Egli parlava di Giuda» (Gv 6).
La genia dei Giuda, nella santa Chiesa di Dio, non si è mai estinta: oggi forse prolificano!

2. Quando a Gesù, «per metterlo alla prova, i farisei chiesero: “È lecito ad un uomo ripudiare la propria moglie per qualsiasi motivo?» (Mt 19, 3), non aprì una discussione come gli altri maestri del popolo ebreo.
Egli si richiamò a Dio creatore, e quindi alle leggi da Lui date e non al sacramento del matrimonio, che Egli avrebbe istituito non tanto  per affermare  l’indissolubilità, ma per confermarla “in rapporto a Cristo e alla Chiesa”.
Infatti Gesù rispose: «Non avete letto che il Creatore da principio “li creò maschio e femmina e disse: Per questo l’uomo lascerà sua padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due saranno una carne sola? Così che non sono più due, ma una carne sola. Quello dunque che Dio ha congiunto, l’uomo non lo separi» (Mt 19,4-6).
L’apostolo Paolo scrivendo agli Efesini riporta le parole della Genesi ripetute da Gesù: «Per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà alla sua donna e i due formeranno una carne sola» (Ef 5,31). Poi ci fa sapere: «Questo mistero è grande (ossia queste parole hanno un valore profetico - n.d.r.) in riferimento a Cristo e alla Chiesa!»  (Ef 5, 31-32).
Ossia l’indissolubilità del matrimonio dell’uomo con la donna è profezia del rapporto sponsale e indissolubile tra Cristo e la Chiesa. Conseguenza: l’indissolubilità sul piano della creazione è profezia dell’indissolubilità della “redenzione”, non solo tra Cristo e la Chiesa, ma anche tra l’uomo e la donna battezzati.
«Intanto i farisei obiettarono: “Perché allora Mosè ha ordinato di darle l’atto di ripudio e di mandarla via?”.
Rispose loro Gesù: “Per la durezza del vostro cuore Mosè vi ha permesso di ripudiare le vostre mogli, ma da principio non fu così  (l’indissolubilità è stata stabilita nella creazione - n.d.r). Perciò io vi dico: “Chiunque ripudia la propria moglie e ne sposa un’altra, commette adulterio”» (Mt 19,7-9).

3. Gesù non ha abilitato gli Apostoli al dialogo, ma all’insegnamento; disse infatti, prima dell’Ascensione, ai suoi 11 Apostoli (mancava Giuda che si era impiccato, ma Pietro lo rimpiazzerà prima della Pentecoste con Mattia):
«Andate dunque e ammaestrate tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro ad osservare tutto ciò che io vi ho comandato. Ecco sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo» (Mt 28,9-20).
Missione degli Apostoli e dei loro Successori, in armonia con Pietro e dei suoi successori è: ammaestrare, battezzare, insegnare e fare osservare ciò che Lui ha insegnato e comandato.
Quando, appena eletto, papa Ratzinger andò a prendere possesso della sua cattedrale come Vescovo di Roma, San Giovanni in Laterano, disse suppergiù così: «Messo da parte il professore che fu, io non vi dirò le mie opinioni (pur lecite e ortodosse - n.d.r.) di professore, ma la sola verità del Vangelo».
Ed è quello che ci aspettiamo dal Magistero della Chiesa, non dalla libera discussione, salvo che non sia una specie di sondaggio per conoscere, come Gesù, “quel che dice la gente”. Purtroppo oggi c’è anche qualche cardinale che spara a salve.

4. Ebbene questa libera discussione che è stata proposta sul rapporto tra  divorziati e risposati, e la Comunione eucaristica, mi sembra strana: la santa Eucaristia, dopo il Concilio, ma non a causa del Concilio, è stata purtroppo declassata da molti non proprio a livello dei protestanti, ma quasi: a qualche cosa di sacro dinanzi alla quale tanto spesso preti, suore, e fedeli, passano senza genuflettere, alla quale ci si può accostare abitualmente senza alcuna frequenza o quasi col sacramento della Penitenza.
Ebbene oggi il problema che si è posto, si agita e al quale si deve dare una soluzione   che dovrebbe venire da una libera discussione è questo: escogitare alcuni motivi, con qualche strana trovata teologica, per cui i divorziati rispostati possano ricevere l’Eucaristia.

5. Papa Benedetto quando era solo cardinale Ratzinger scrisse su Avvenire 4.12.1990:
«Si ha l’impressione che la storia del cristianesimo sia stata una continua battaglia di ripiegamento, durante la quale si sono smantellate una dopo l’altra molte affermazioni della fede e della teologia.
Naturalmente si è trovato di continuo qualche sotterfugio per potersi ritirare. Ma è quasi impossibile sottrarsi al timore di essere a poco a poco sospinti nel vuoto e che arriverà il momento in cui non avremo più nulla da difendere e nulla dietro cui trincerarci: in quel momento tutto il terreno della Scrittura e della Fede sarà occupato dalla ragione, che non lascerà sussistere alcunché di tutto questo»
Ho l’impressione che si sta cercando di trovare «qualche sotterfugio» per potersi ritirare dalla fede nella divina e tremenda realtà della santa Eucaristia, per donarla a tutti, ed allora saremo sospinti verso il vuoto dal quale i soli veri credenti in Cristo e nella Chiesa non saranno risucchiati.
La libera discussione, se è necessaria sul piano pastorale, non può non partire e arrivare a ciò che ha detto Gesù sul matrimonio e sulla santa Eucaristia.
Per quanto riguarda la pastorale della famiglia, comprese delle famiglie in situazioni difficili e irregolari, c’è il meraviglioso Direttorio della CEI del 1993 che è frutto di vera carità per tutte le situazioni, anche le più delicate. E basterebbe.